I risultati non tardano ad arrivare, ma nel frattempo, a causa del cambiamento della lunghezza delle imbarcazioni che partecipavano al mondiale maxi (da 70 a 80 piedi) Il Moro II si vedeva penalizzato dal fatto di gareggiare contro scafi di 24 mt. Nell’equipaggio anche l’americano Paul Cayard che iniziò a gareggiare sul Moro II nell’agosto dell’85, vincendo alcune regate e migliorando quindi ogni aspettativa dell’equipaggio e dell’armatore.



Qui sopra: la lavorazione dello scafo vista dall'interno nel cantiere di Pesaro

Infatti l’imbarcazione italiana disputò, sfortunatamente, solo 2 dei 3 circuiti
mondiali maxi: Fu assente al 1° circuito di Newport (U.S.A.) a causa della
rottura del castelletto del timone durante il trasferimento in oceano Atlantico
vedendosi costretta, giunta a 300 miglia dalle Azzorre, a fare dietro front e non partecipare ad alcuna regata del primo circuito.
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